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Cucine del popolo: il piacere della libertà, la libertà del piacere.

Cucine del popolo: il piacere della libertà, la libertà del piacere.

Cucine del popolo

di Gianandrea Ferrari

Ediz. Bruno Alpini, 2023, pp. 96

Per richieste di copie e informazioni: bruno.alpini@libero.it

Massenzatico, a due passi da Reggio Emilia, rappresenta per tanti quattro cose fondamentali: gli eventi delle Cucine del Popolo, il 25 aprile con le sue iniziative culturali e culinarie a cui normalmente partecipano centinaia di persone, le innumerevoli iniziative libertarie che lì si svolgono e, infine (e non certo ultimo, anzi!), il grandioso impegno autogestito di compagne e compagni che tengono in piedi il tutto.

Ora è stato pubblicato un libro sulla ventennale esperienza delle Cucine del Popolo, curato da Gianandrea Ferrari, militante della Federazione Anarchica Reggiana che, insieme ad altri, ha dato vita a questa esperienza indipendente ed autogestita.

Il volume, che ne ricostruisce la storia iniziata con il grande apporto di Luigi Veronelli nel 2003, mette in risalto di come nelle diverse iniziative non si sia parlato solo di gastronomia ma anche di “storia, solidarietà, cultura, musica, politica, pace, educazione, femminismo e tanto altro, proponendo riflessioni innovative che hanno sostenuto questo progetto finalizzato ad una crescita culturale e politica dell’insieme collettivo”: un importante materiale culturale e di ricerca prodotto da decine di relatori/relatrici, di studios*, di scrittori e scrittrici, giornalist* che si sono susseguiti in questi vent’anni.

Graficamente ben curato, molto colore dovuto alle riproduzioni di manifesti a tutta pagina firmati da artisti d’Avanguardia quali sono o sono stati Matteo Guarnaccia, Pablo Echaurren, Cristina Francese, Chicco Aiello, Simone Ruini, Elisa Pellacani, Philip Corner e Phoebe Neville che ne alternano la lettura rendendola concreta e piacevole.

Brevi ma intensi scritti ci raccontano la storia di come e perché (in passato, agli albori del Socialismo) sia nata l’idea e il ruolo delle Cucine del Popolo; e di come (nel presente) quella storica idea si sia sviluppata, ispirata ai principi del socialismo libertario, umanitario, internazionalista, finalizzata alla creazione di una società solidale ed egualitaria in cui lo sfruttamento e il dominio dell’uomo sull’uomo non abbiano più ad esistere. La pubblicazione della corrispondenza con Luigi Veronelli, il poeta Edoardo Sanguineti, lo scrittore Pino Cacucci e tanti altri, rappresenta un altro aspetto di come questa importante iniziativa è stata vista, vissuta e partecipata. Infine, ed è la parte centrale del libro, sono pubblicate tutte le edizioni delle Cucine del Popolo fin qui svoltesi, coi programmi, coi convegni di studi storici e il richiamo al contenuto delle relazioni prodotte e relazionate dai ricercatori e dagli storici partecipanti.

Quest’ultimo aspetto rappresenta un tassello fondamentale delle singole iniziative che dovrebbe essere valorizzato attraverso una ulteriore pubblicazione in cui siano presenti almeno alcune relazioni rappresentative di ogni convegno. In alternativa alle pubblicazioni cartacee, e attingendo dagli archivi delle Cucine del Popolo, sarebbe importante e utile mettere in rete tutte le relazioni, frutto di studi e ricerche che rappresentano un grande valore conoscitivo e storico che altrimenti verrebbe disperso o cadrebbe nell’oblio.

Franco Schirone

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